martedì 18 dicembre 2007

Sottovoce, quell’evergreen che non potrà mai peggiorare



(in edicola il 16 dicembre 2007, anticipazione e commenti qui)

Forse il programma feriale di Gigi Marzullo - Sottovoce, Rai Uno, una di notte - non potrà mai peggiorare (quello della domenica, sempre notturno, Cinematografo, è purtroppo inchiodato a una qualità medio-alta dal livello di almeno uno degli ospiti fissi: Gianluigi Rondi). Forse, “vista l’ora” (come direbbe lui), le nostre capacità di restare insensibili o addirittura soddisfatti davanti a qualsiasi manifestazione dell’ingegno umano aumentano il livello di pelo sul loro piccolo stomaco mentale. Forse, infine, Marzullo è veramente un poco migliorato. In ogni caso, sarà per uno di questi motivi – o al massimo per una combinazione più o meno letale di essi – che da qualche tempo ogni possibile accenno a una sorta di interesse o anche solo di lieve intrattenimento da parte di una delle sue domande o di una delle risposte che gli si danno, ci stupisce e ci felicita come se si trattasse di una quelle scoperte che, fatte di giorno, ci lasciano del tutto indifferenti. Ma, di notte, possono fare la differenza: un editoriale interessante sull’Unità; un richiamo di animale notturno particolarmente elegante; l’avvisaglia di un nuovo brufolo.

Principe delle tenebre televisive, più ancora del sempre inguardabile Gabriele La Porta, Marzullo ha però la caratteristica di non trascorrere il giorno in una cassa scura nascosta chissà dove, come tutti gli altri vampiri dei palinsesti (non esclusi forse neanche i docenti del progetto Net-tuno): forte di una grossa differita della messa in onda, Gigi vive il resto della sua esistenza presso il bar Ciampini di piazza in Lucina a Roma, circondato da fanciulle e affettati tutt’altro che trascurabili. Puntata memorabile e del tutto stracultuale (nonostante la delicatezza dell’argomento, certo) quella dedicata, giovedì, all’urologo Vincenzo Mirone e all’urologia in senso lato. Basti pensare che tutto comincia con il seguente botta e risposta, fra il sempre fintissimo tonto Marzullo e l’ospite in studio, che non si fa scappare un’occasione. La domanda, insomma, è una di quelle che avrebbe potuto scrivere il migliore autore di Maurizio Crozza per una sessione di imitazione delle grandi occasioni. La risposta, invece, l’avrebbe potuta dare solo un grande medico napoletano.

“Lei cosa si sente di dire a un paziente che in un certo senso soffre un po’ di prostata, a quest’ora?”. E l’altro, senza pensarci un istante: “Sinceramente, di alzarsi”. Gigi sa incassare, e incalza. Ma Mirone non è da meno, e continua asserendo, professionalissimo ma non accademico o noioso, che proprio il fatto di stare svegli all’ora della trasmissione di Marzullo è purtroppo un segno che qualche problema di prostata potrebbe esserci. Visto che Marzullo non ride né fa alcun cenno di essere stato così abilmente touché, Mirone snocciola qualche parolone che mette un po’ a tacere qualche dubbio che il suo acume possa aver in qualche modo offeso l’avellinese che, del resto, è pur sempre il conduttore del programma in cui ci si trova.
Niente di più lontano dalla realtà. Gigi sta solo pensando alla prossima, perfida questione. E alla sua prossima cravatta a tinta unita.

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