venerdì 14 marzo 2008

La Bignardi e le strane interviste

(in edicola il 13 marzo 2008)

Più gente strana intervista e più la specialità di Daria Bignardi sembra essere diventata quella di intervistare solo gente strana, o di difficile comprensibilità o comprendonio. Di questi tempi, è ormai più semplice intervistare la figlia intelligente di Berlusconi che certi cantanti fuori dagli schemi. Così, la missione di Daria, per la puntata di venerdì scorso, è stata quella di intervistare Tricarico, il cantautore timido dall’infantilismo espressivo colto. L’autore del grande successo di “Io sono Francesco” (2000), che non disegna le tematiche sociali più invise a Gigi D’Alessio, e scomode perfino ai truccatori di Anna Tatangelo, è stato per lunghi anni completamente assente da qualunque tipo di salotto televisivo. Ora, che è reduce da un mini-tour televisivo che lo ha sentito finalmente parlare - è passata alla storia del Festival di Sanremo la sua parolaccia microfonatissima rivolta a Chiambretti dopo qualche sfottò di troppo rivolto al suo carattere chiuso; lo stesso non può dirsi per la sua comparsata a Quelli che il calcio – Tricarico ha deciso di concedersi anche un’autentica intervista barbarica, su la7.

Appena siede al noto tavolo trasparente, coi monitor imboscati, Daria è già lì ad incalzarlo con le domande più difficili possibili per un timido cronico alla Margherita Buy, solo di presenza leggermente meno bella. Lui è evidentemente, al di sopra di ogni dubbio, un vero irregolare. Non è uno che ci faccia in qualunque maniera, anche subdola o molto ben paludata. Non è a tutti gli effetti in alcun modo normale, e questo non può che fare piacere al pubblico. Forse non tanto a Daria stessa, che in qualche momento davvero non sa cosa rispondere alle sue domande. Invece, il candore quasi da Stefania Rocca prima dei primi nudi al cinema, mentre Tricarico risponde alle domande sul misto di caso e necessità per cui si è presentato a Sanremo, spiazza anche la scafatissima intervistatrice, che resta qualche secondo senza umettarsi le labbra. È davvero unico, Francesco, come riesca ad essere estremamente timido e completamente sincero al tempo stesso, due cose che dopo i primi intoppi, non vanno affatto d’accordo in televisione.

Quando rifiuta di bere la birra rituale, sostenendo pubblicamente che possa essere avvelenata, e nulla altro ci vieta di pensare che probabilmente lo pensi davvero, o che lo possa essere davvero, forse Tricarico comincia un po’ a dare sui nervi per bizzarrie e anticonformismo, ma qui è tutto a Daria, chapeau davvero, rimetterlo fuori dai binari dell’assenza di qualsiasi direzione. Ed ecco il colpo di genio: insistere, insistere e insistere ancora dopo le prime proposte di fargli raccontare la sua barzelletta preferita. E, senza che lui abbia bevuto ancora un solo sorso di birra, la barzelletta arriva. Non farebbe ridere neanche Berlusconi se l’avesse raccontata lui, ma Tricarico ha parlato per più di sessanta secondi, ha un bel sorriso, ed è un grande cantautore.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

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