mercoledì 24 ottobre 2007

Ma la vera televisione oggi si trova su Internet

(in edicola il 24 ottobre 2007)

La net Tv – vale a dire la tv prodotta e distribuita per internet e su internet, cioè da chiunque e per chiunque – esiste solo da qualche anno nel mondo, e dunque da poco più di qualche giorno pure in Italia, che già rischia di diventare semplicemente quello che potrebbe tornare ad essere la televisione, se fosse libera dalle perversioni statistiche di strumenti come l’Auditel, e quelle organizzative di manager ereditari o comunque ereditati. Non diciamo che per questa forma di comunicazione sarebbe pure il caso di essere la televisione del futuro, perché in teoria dovremmo esserci già da un pezzo, e invece non lo siamo lo stesso; ma almeno quella di oggi.

Qualcuno si sta accorgendo che questa forma di trasmissione di notizie e di idee su come trasmettere delle notizie, potrebbe mandare in onda una rivoluzione ancora più radicale di quella rappresentata dai blog rispetto alla stampa tradizionale, semplicemente perché – per quanto innovativa soprattutto nella distribuzione – somiglia infinitamente di più, rispetto ai blog, al medium cui vorrebbe affiancarsi e che, per certi versi, potrebbe un po’ sostituire.

Il blog, difatti, ebbe e ha ancora qualche difficoltà ad affermarsi come strumento di comunicazione autorevole o credibile (quando non recensisce cellulari o schede madri) anche perché niente è ancora più autorevole o credibile della parola scritta, e soprattutto scritta su carta. Cosa che è forse ancora giusta, dal momento che la carta ha pur sempre degli innegabili vantaggi a doppio taglio: a fronte di una certa staticità, responsabilizza più di un pagina web su cui possiamo scrivere e riscrivere come in infiniti post-scriptum di una stessa email. Ma un video, che ci appaia come una visione celeste, dall’alto di un plasma appeso alla parete meglio intonacata, o dal basso di un monitor senza cristalli liquidi, nel buio della nostra cameretta, resta sempre un video. E il fatto che ai programmi della net Tv possiamo accedere al di là dai tempi stringenti di un palinsesto classico, ma alle ore che vogliamo e nell’ordine che vogliamo, aiuta ancora di più. Per rendersi conto di quale sia lo stato di questo genere di comunicazione oggi, in Italia, non c’è niente di meglio che dare uno sguardo al suo esempio di maggior successo: n3tv (http://www.n3tv.tv). Creata da Tommaso Tessarolo, è sempre visibile in diretta o in replica continua, sfruttando la piattaforma sperimentale Mogulus, e presenta una programmazione generalista, che va dal seguito talk Politica 2.0 (venerdì sera, condotto da Emiliano Germani) allo spassoso Fallo da dietro, dedicato al calcio.

Si può sperare, dunque, a qualche condizione: che si lasci alla net Tv il tempo e il modo di rodarsi dal punto di vista tecnico, nella qualità video (insieme la quantità e la qualità dell’internet a banda larga, in Italia); e da quello dei contenuti, se riuscirà a sopravvivere all’effetto “reality-show” – e per di più autoprodotti, e pressoché privi di ex-stripteuse – che sta generando sulle prime, come del resto fu anche per i blog. Ma gli sponsor e le partnership del caso già emergente di n3tv ci fanno sperare non in un oscuramento di interi canali rivali, ma almeno nella creazione di strumenti sempre più efficaci per ignorarli (pubblicità efficace dei contenuti migliori, indicizzazione dei canali che non trattino lo spacchettamento dei nuovi iPod).

Se tutto va bene, un giorno sarò come avere una di quelle scatole nere dell’Auditel, in funzione su ogni “televisore” che trasmetta immagini. Solo, molto meno taroccabili, lasciando ai canali tutto il diritto di realizzare programmi o palinsesti interi di pessima qualità, a patto poi di scomparire nell’oblio delle ultime pagine di risultati su Google, senza troppa pietà o remissione dei peccati. E, d’altra parte, il dovere di diventare in pochi giorni un riferimento irrinunciabile per chiunque voglia rendersi conto in diretta di quello che sta succedendo nella testa di una persona intelligente che ci dice quello che pensa, mostrandocelo pure.

2 commenti:

Paolo Margari ha detto...

...e quando la banda larga sarà più concreta e i net-users nostrani avranno maggiore consapevolezza del prodotto net tv e maggiore dimestichezza con la modalità on-demand (difficile dopo tanta tv generalista, sequenziale e di pessima qualità) arriverà un ddl levi a riscattare lo status quo.
e sulle scatole nere che non saranno taroccabili ho qualche dubbio, esistono anche gli script neri.
ma ogni teleutente strappato al 'defilippismo' è meno tele [che suona di pilotato a distanza] e più utente [che da solo conserva un significato di autonomia] quindi benvengano le net-tv e in generale le net-whatever, net-utenti compresi.

Anonimo ha detto...

Good words.