giovedì 24 gennaio 2008

Bene Strabioli facendo colazione

(in edicola il 24 gennaio 2008)

Se c’è una cosa che non si può non adorare di Pino Strabioli, oltre al fatto che conduce uno dei piccoli eccezionali programmi meno visti della nostra televisione, è il rapporto che manda avanti col pianista di studio, Leo Sanfelice. Sono uno straordinario duo comico, che forse non potrebbe essere valorizzato maggiormente da una trasmissione anche solo leggermente più mainstream, perché vive di un mondo di tempi e ritmi tutto suo, creato nel tempo, e mantenuto con la grazia di chi si diverte lavorando e non si dimentica mai né che si sta divertendo né che sa lavorando. Cominciamo bene Prima (la prima parte, appunto, dei Cominciamo bene che ogni mattino Rai Tre ci trasmette) è così: o lo si ama o si fa finta di non guardarlo, mentre si fa colazione tardi o si è uno studente di ogni ordine e grado a casa malato.

Certo, forse non è il caso che sia realmente Pino a recitare le opere poetiche che ci pone spesso come esergo per le sue puntate.
Non veste estremamente sobrio, e per giunta lo vediamo spesso appena svegli, se abbiamo naturalmente la fortuna di fare o non fare un lavoro che ci permette di vederlo effettivamente. Dice un po’ troppo spesso “per la regia di” perché possiamo credere in toto al suo senso dell’umorismo quando parla col suddetto pianista. Ma Pino è un conduttore sincero, che tratta nella sua trasmissione di qualcosa che non solo conosce, ma che perfino ama: il buon teatro di prosa di una volta, quando viene proposto anche oggi, e non è anacronistico né con Michelle Hunziker o Manuela Arcuri. Senza dimenticare rievocazioni semi-spiritiche di grandi interpreti di sceneggiati televisivi Rai del passato, e di brani che hanno fatto il passato remoto della grande tradizione della canzone italiana.

E’ il Paolo Limiti dei più piccini, anche se tratta delle stesse epoche, con quella particolare forma di nostalgia che si prova solo per le cose per cui, per motivi cronologici, non si può tecnicamente chiamare nostalgia, ma più che altro perversione per Nilla Pizzi.
Negli ultimi tempi, spesso puntate intere sono dedicate alla riscoperta di uno sceneggiato girato e interpretato benissimo, di quelli che ci fanno domandare, ed era il caso di farlo davvero, come sia possibile non solo che la gente veda certe fiction recenti (prima fra tutte, non dimentichiamo mai Guerra e Pace con Alessio Boni), ma anche come sia possibile che vengano girate e sponsorizzate. Poi, ci ricordiamo quanto ascolto fa Strabioli anche al mattino - così di nicchia, se vogliamo, eppure così contaminato dal prime time – e tutto torna a non sorridere.

Scena per scena, poniamo il caso, “Cime tempestose” del ’56 viene prima raccontato e poi analizzato. Il conduttore si accompagna a due giovani attori che ne discutono con la giusta dose di ammirazione e rottura di scatole. Perché un giovane, beninteso, deve rompersi le scatole davanti a un Cime tempestose ’56. Ma poi dovrebbe avere i mezzi interpretativi, e soprattutto logistici e produttivi in senso lato, per fare di meglio nel 2008. E invece no. Suonala ancora, grande Leo Sanfelice.

1 commento:

cristina ha detto...

io ho la fortuna di poter seguire il programma di Pino Strabioli e lo trovo DELIZIOSO.