giovedì 21 febbraio 2008

La concorrenza sostenibile dell'Italia sul 2

(in edicola il 21 febbraio 2008)

Più il tempo passa e più la formula dell’Italia sul Due si attesta e si stabilizza come un dei pochi modi sostenibili di fare concorrenza con una mano sulla coscienza - e l’altra didietro - al colossale successo di Uomini e donne su Canale 5. Il talk, pur molto tristemente orfano dei cambi d’abito di Monica Leofreddi, e del modo in cui erotizzavano in parte la conduzione di Milo Infante, con l’avvento di Roberta Lanfranchi e della sua piccola dote di ospiti che non sarebbero mai andati dalla Leofreddi – al netto di quelli che purtroppo sarebbero andati solo per la Leofreddi – resta un caposaldo del pomeriggio televisivo in due ordini di realtà.
Il primo, l’antipastone, il sempre notevolissimo sceneggiato (mini-scene da qualche minuto, commentate dagli ospiti) su suocere che rompono o cognate che stanno dalla parte del marito. Che ha la missione, sempre più determinata, seppure tacita, di dimostrare semplicemente, con il minimo sforzo, come i reality siano destinati a finire il giorno in cui si riconoscerà un’altra volta, pubblicamente e ciclicamente, che è molto più difficile e utile rappresentare una buona finzione di una pessima realtà, almeno finché si parla di opere dell’ingegno.

Deve essere una complicatissima perversione che ha fatto scegliere agli autori o chi per loro la formula vincente di proporre queste scene recitate con molta teatralità, vocioni da doppiatori vecchia scuola su temi apparentemente molto banali e quotidiani (“lo sai che ti ho promesso il polpettone” pronunciati come “domani è un altro giorno”), salvo poi farne oggetto di discussione per Franco Oppini o Cristina Quaranta come se fossero realmente accadute, come se fossero appunto parte di un reality di cui si facesse la parodia dei lunghi commentari che spesso li accompagnano. Solo, terminata la prima parte, in genere si passa a una grossa contraddizione, nel secondo ordine di realtà. Un personaggio o più reduce da reality anche di diversi anni fa, targati Rai (addirittura spesso si risale fino a Il Ristorante) viene sottoposto a numerose domande su come la sua vita sia cambiata dopo la partecipazione a quel programma, che gli ha ridato fama e mancato successo.

Alle volte, però, e un reality della Rai partecipa un concorrente con un po’ di spessore e storia in più sulle spalle, come il caso, mercoledì, di Riccardo Fogli. Che riesce a raccontarsi in modo semplice, a efficace, fino ad avere parole di affetto in video per l’insegnante di matematica della scuola serale che sta frequentando. È molto intenso il ricordo, viceversa, che di Riccardo Fogli presenta un “ricco e povero”, come del resto dichiara espressamente il suo sottopancia, senza fornire altro nome. Storpiando a bella posta il titolo dello show in cui divisero una stanza e Loredana Bertè in “Beauty Farm”. L’ex bello dei Pooh possiede anche un suo folto numero di groupie maschi adoranti, in studio, che è davvero il colpo di grazia su ogni gruppo di corteggiatrici sull’altro canale, dalla De Filippi. Fogli è un tronista “nature, mai rifatto”, come sostiene con occhio languido Ivan Cattaneo, mentre lo spoglia, lo riveste, con gli occhi disegnati dalla vera ammirazione per un ospite insolitamente educato e generoso.

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