lunedì 12 novembre 2007

Enigma, la prova dell’esistenza di Augias



(in edicola il 10 novembre 2007)

Enigma di Corrado Augias (Rai Tre, 23.40, il giovedì) resta l’unica prova della possibilità della vita in tv di un bravissimo giornalista italiano, cui riesca ancora di essere trasmesso a orari non marzulliani – e non necessariamente reincarnandosi sottoforma di opinionista all’Isola dei Famosi – ricostruendo delle storie, ben collocate nella storia, e senza perdere troppo in interesse, pur coniugando serenamente il maggior numero di verbi possibile. Almeno quando il tema della puntata è ben scelto. Ed è il caso della puntata di questa settimana, che si occupa dei lati in ombra della vita di Grace Kelly in Grimaldi di Monaco. Augias divide lo spazio a disposizione fra filmati molto ben scritti e una sua forte presenza nello studio, che viene personalizzato di puntata in puntata, e questa volta ospita, come elemento chiave, un modello di automobile identico a quello che rese la principessa vittima di un incidente e di una fine misteriosi.

I dubbi e le ipotesi sul perché di quella morte (fino alla più “telegenica”: esoterismo, o quasi incantesimo, come sostiene la sorella di Grace) sono presentati da un conduttore che apre lo sportello della vettura in studio, ne constata la pesantezza, la durezza del volante, come simbolicamente non pretendendo di entrare nella storia o nella verità, ma solo nella versione di essi che lui cerca di darci, giacché l’originale della macchina è andato distrutto nell’incidente stesso – come probabilmente anche quella verità.
Apprendiamo che poco tempo prima della sua morte la principessa sarebbe entrata e uscita dalla cosiddetta setta del Tempio solare, che richiedeva 20 milioni di franchi per l’iniziazione, e che comprendeva quindi membri dell’alta finanza europea dalle strane abitudini. Come, ad esempio, quella di suicidarsi nel numero di 53 elementi qualche anno più tardi, per quanto allora sparsi in varie parti del globo, soprattutto Canada.

La mancanza di indagini sull’incidente, il respiratore subito staccato, la stessa automobile passata inosservata come prova di qualcosa che non fosse semplicemente fatalità, fanno inizialmente temere il peggio. Si prosegue con le dotte annotazioni dell’esperto di religioni (quantomeno alternative) Massimo Introvigne – sul fatto che i membri di quella particolare setta non gradissero particolarmente il mondo terreno, destinato secondo loro a una fine atroce, e che si invitassero vicendevolmente al suicidio, soprattutto se effettuato in un certo momento astrale che li avrebbe trasferiti tutti sul pianeta Sirio, a miglior vita. Ma quando Corrado prende a dare le sue risposte a queste domande, la scenografia sposta l’attenzione sullo stemma dei Grimaldi, che occupa ben due monitor e un pannello alle sue spalle, e quell’aquila bicipite fa perfettamente al caso del suo pensiero, necessario, su come, semplicemente, non ci siano rose senza spine.

E, che tutto questo abbia o meno a che fare con la morte della moglie di un sovrano, finiamo per riflettere più generalmente su come le migliori attrici siano già molto principesse anche nella vita, e di come tutte le principesse siano del resto un po’ attrici, anche quelle che non hanno nel curriculum diversi film indimenticabili, e cambiamo canale preoccupati soprattutto di un segreto, stavolta, di Pulcinella: come mai Augias non è un uomo di punta della nostra televisione, come dovrebbe invece essere.

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