giovedì 8 novembre 2007

I mattinieri diano una chance al caffè di Corradino Mineo



(in edicola il 7 novembre 2007)

Chi si alzi spesso alle 6.30 del mattino, e non abbia mai dato almeno una chance a Corradino Mineo (Il caffè di Corradino Mineo, appunto) di essere suo compagno di colazioni, non merita l’onestà intellettuale e la dedizione di questo solido professionista.
Quest’uomo è inviso a molti per l’idea che si sono fatti che sprechi denaro pubblico, nel realizzare il canale Rai News 24, con 100 giornalisti, 35 milioni di euro l’anno, e solo 3000 ascoltatori al giorno, secondo le accuse più gravi del Giornale. Corradino non avrebbe quasi bisogno di replicare ad esse urlando che quella cifra di ascolto non tiene conto dei visitatori del sito e degli ascolti in chiaro su Rai Tre: il suo valore non può che andare oltre la semplice statistica, e forse anche il dato sensibile in generale.
Resta il fatto che il canale che dirige è lungi tanto dall’essere una Teleroma 56 nazionale, quando, del resto, dall’essere la Cnn italiana, come si era pensato di dire all’inizio, senza che neanche i parenti più stretti di Mineo, da Palermo, ci avessero creduto, nemmeno per le prime 24 ore delle molte a venire.

Non c’è solo l’appuntamento delle 7, quando, pure, viene il turno di Corradino e del Caffè, e quindi la redazione si ferma, alla marchese del Grillo, c’è da credere, dopo tanta fatica. Momento unico, che Mineo con i suoi noti cali di voce da compagno di classe puberale, e ospitate miracolose, dato l’orario, ha saputo trasformare la quarta o quinta rassegna stampa – in ordine cronologico, non d’importanza – per i telespettatori italiani, anche nel salotto del suo canale. Ieri un Aldo Cazzullo particolarmente ammirato dal modello di auricolare di Corradino, presenta il suo ultimo libro Outlet Italia. I notiziari – fra cui il più seguito è proprio quello delle 6.30, perché trasmesso anche su Rai Tre, poco prima del Caffè – vengono scanditi con una snellezza introvabile in altri telegiornali italiani. Nella maggior parte dei casi, il titolo è anche la notizia, e dura poco più di trenta secondi, come uno spot pubblicitario di approfondimenti sullo stesso sito web del canale o altri telegiornali più generalisti o spogliarellisti.

Dei collegamenti con giornalisti inviati all’estero, soprattutto di provenienza Rcs, invece, si riesce a dire che riescano facilmente, data una loro ora locale spesso più felice che in molti altri casi, ad essere più saldi e sicuri di un classico corrispondente di giornale Rai mainstream. Chi ha dimenticato, ad esempio, i mitici reportage del vecchio Del Noce nel TG1 dell’una da noi, sette del mattino a New York. Non manca, in questo stralcio in chiaro, l’intoccabile e amatissima radiofonica Emanuela Falcetti, dagli studi di Radio 2, sempre più a suo agio anche nell’uscita video, che le permette concretamente e ormai quotidianamente di ricordare una professionista sexy della web cam colta in un momento di particolare riposo. Come in un suo lato b, non solo audio, in cui del resto la sua competenza in fatto di rassegna stampa ragionata (la sesta o settima, a questo punto) non viene meno neanche per un titolo. Ieri, la notizia della mattinata, la morte di Enzo Biagi, trova una copertura molto completa anche solo pochi minuti dopo le 8, con una serie di coccodrilli video anche molto recenti, come quello col ricordo commosso di Ferruccio de Bortoli buttato giù dal letto, che ne sottolinea soprattutto il coraggio l’indipendenza anche davanti a scelte difficili come il coraggio e l’indipendenza.

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